Tra mulini e sorgenti termali

L’importanza della vicina Capua ed il fatto di trovarsi lungo le rive del Volturno, fecero di Triflisco uno dei punti nevralgici della Campania Felix. Sempre più persone iniziarono a frequentare le stazioni termali di Triflisco, non solo gente comune, ma anche nobili e personalità di spicco del periodo. Era frequentata soprattutto per le sue acque termali, viste come luogo di pace e riposo dai ritmi frenetici dell’alter Roma (Capua).

Vennero inoltre realizzati diversi mulini per sfruttare la corrente, mentre varie opere di bonifica ampliarono la terra edificabile. Nell’Ottocento, poi, le terme si attrezzarono per offrire trattamenti con acqua riscaldata artificialmente. Il successo fu tale che occorreva prenotarsi settimane prima per usufruire del servizio.

Gli antichi impianti di macina ad acqua si svilupparono nella zona, nel periodo Medioevale, grazie a monaci Benedettini che, nel IX secolo, trovarono rifugio e protezione nelle zone limitrofe a Capua. Le citazioni sui mulini di Triflisco si trovano anche in pergamene normanne e sveve del periodo tra il 1054 e i mulini di Triflisco sopravvissero tanto che nel 700 nove erano quelli attivi, alcuni funzionanti fino alla metà del Novecento. Con l’avvento dell’elettricità, alcuni mulini furono convertiti sino ad arrivare agli anni Settanta, dove molti degli antichi Mulini di Triflisco sono stati trasformati in tipici ristoranti e pizzerie e, dove ancora oggi è possibile ammirarne i suggestivi resti di ingranaggi, paratie e macine.